martedì 23 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
Lo scafandro e la farfalla...
"[...] Lo scafandro si fa meno opprimente, e il pensiero può vagabondare come una farfalla.
C’è tanto da fare. Si può volare nello spazio e nel tempo, partire per la Terra del Fuoco o per la corte di Re Mida."
tratto da Jean-Dominique Bauby, Lo scafandro e la farfalla, ed. italiana Ponte alle Grazie, Milano 2007
Emilì consiglia l'omonimo film di Julian Schnabel (2007).
Si astengano gli ansiosi: www.youtube.com/watch?v=tgz2AdNxFwU
venerdì 12 dicembre 2008
martedì 9 dicembre 2008
intollerànte
agg., s.m. e f.
1 agg., s.m. e f. CO che, chi non è capace di tollerare; che, chi manca di spirito di sopportazione e indulgenza; insofferente: è i. verso ogni forma di sopruso; è i. nei confronti di tutte le persone che lo circondano che, chi non ammette di essere contraddetto o di accettare negli altri opinioni diverse dalle proprie: filosofo, politico i. agg., che rivela intolleranza, che manca di indulgenza: carattere, atteggiamento i.
2 agg. BU che manca della capacità fisica di tollerare determinati cibi, sostanze e sim.: essere i. verso qualsiasi tipo di farmaco
Sinonimi
impaziente, insofferente, intransigente, estremista, fanatico, fazioso, settario, antidemocratico, illiberale, esclusivista
= Je detéste tout le monde
agg., s.m. e f.
1 agg., s.m. e f. CO che, chi non è capace di tollerare; che, chi manca di spirito di sopportazione e indulgenza; insofferente: è i. verso ogni forma di sopruso; è i. nei confronti di tutte le persone che lo circondano che, chi non ammette di essere contraddetto o di accettare negli altri opinioni diverse dalle proprie: filosofo, politico i. agg., che rivela intolleranza, che manca di indulgenza: carattere, atteggiamento i.
2 agg. BU che manca della capacità fisica di tollerare determinati cibi, sostanze e sim.: essere i. verso qualsiasi tipo di farmaco
Sinonimi
impaziente, insofferente, intransigente, estremista, fanatico, fazioso, settario, antidemocratico, illiberale, esclusivista
= Je detéste tout le monde
lunedì 8 dicembre 2008
sabato 6 dicembre 2008
emi-li consiglia...
...un'oretta da bocca di dama (http://www.boccadidama.it/)
a san lorenzo...................................................................
venerdì 5 dicembre 2008
Iniziò a perdere sensibilità alle dita.
Si tolse un guanto, ci soffiò dentro e poi ci rimise il pungo chiuso per scaldarsi. Lo fece anche con l'altra mano. Ripetè quel gesto ridicolo due o tre volte.
Sono le estremità che ti fregano, diceva sempre suo padre. Dita dei piedi e delle mani, naso, orecchie.
Il cuore fa di tutto per tenersi il sangue per sé e lascia congelare il resto.
da Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi, Mondadori, Milano 2008
giovedì 4 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
goodbye nanda...
Io questo l'ho capito, che il mondo è pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro, le sue piccole, tristi biglie infrangibili...e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo...e se un giorno scoppieranno, anche quella sarà vita
...a suo modo meravigliosa vita.
da Alessandro Baricco, Castelli di Rabbia, Rizzoli, 1991
sabato 15 novembre 2008
da Antonello Caporale, MEDIOCRI, Ed. Baldini Castoldi Dalai
"L´Italia è piena di giovani talenti ma resta immobile e vecchia, ricca ma consegnata alla vita precaria, bellissima eppure sfregiata, accogliente però insicura. L´Italia è piena di mediocri. Organizzati per cordate, sorretti dalla corporazione, dal club dall´accesso esclusivo, o garantiti dal nome di famiglia. Meglio i parenti dei concorsi; meglio serrarsi nella difesa degli interessi delle lobby che affrontare il rischio della concorrenza. Meglio i portaborse servili dei collaboratori svegli ed efficienti. Valori capovolti e merito taroccato. Entra solo chi si mette in fila e aspetta, docile, il suo turno. La prova del nove è davanti ai nostri occhi. Perfetti sconosciuti - grazie a mirabili carriere da Signorsì - hanno confezionato un cursus honorum che riserva loro omaggi e riverenze di Stato. Figurarsi in Parlamento. Lì la mediocrità è una virtù. Mi ha colpito, come credo molti, il modo in cui la politica ha raccolto «i migliori», il metodo di selezione dei candidati nelle ultime elezioni. Un disegno organico e complementare, che ha unito destra e sinistra e premiato gli adulatori dal pensiero liquefatto al primo raggio di sole. Avevo un´idea fissa in testa, anzi una equivalenza che spiegasse l´inestirpabile e perniciosa natura della mediocrità: il potere della mediocrità misura esattamente la distanza che separa il talento dal successo. Quanto più quel potere è pervasivo, tanto più il successo sarà distante da colui che effettivamente lo merita. Ho chiesto a due ragazzi, Andrea Petrella e Andrea Tesei, giovani economisti che vivono e fanno ricerca a Barcellona, di provare a tradurre appunto in una formula la mia idea. Questo è il risultato:Prob (Tt = St) = (1-Mt)kDefiniamo un indice della distanza che separa il talento di un individuo (T) dal suo effettivo successo in ambito lavorativo e sociale (S). La differenza assoluta tra questi due termini rappresenta il grado di inefficienza nell´allocazione del talento di un individuo. Traducendo queste considerazioni in termini probabilistici, in una società ideale la probabilità che T=S è pari a uno. Quanto più bassa è tale probabilità, tanto più inefficiente sarà la società. La variabile M rappresenta la proporzione di mediocri sul totale degli individui, k >1 è un parametro costante nel tempo, e il pedice t è un generico indice temporale.(…) La mediocrità si organizza in reti per due ragioni essenziali. In primo luogo da solo nessuno è mediocre: la mediocrità emerge se è possibile un confronto e se c´è competizione, almeno in potenza. In secondo luogo le reti rafforzano e si nutrono della mediocrità rendendola absoluta, sciolta da tutto quello che non rientra nel suo mondo di riferimento. Essa rifiuta il principio di responsabilità individuale e collettiva. Il paradosso è evidente, e le sue conseguenze devastanti. (�) Ogni anno migliaia di giovani promesse della ricerca prendono il largo. Non partono, fuggono. L´esodo del know how rende l´esatto polso del declino: coloro che col talento potrebbero fornire i mezzi culturali per superare la crisi, sono inspiegabilmente esiliati. Gli studiosi lo definiscono brain drain. È la migrazione di persone altamente qualificate che, formatesi in un Paese, si trasferiscono e lavorano in un altro. I precari bocciati in Italia, all´estero, come per magia, si trasformano in professori associati. Senza capelli bianchi, poco più che trentenni. In Italia su 18.651 solo nove sono gli ordinari che hanno meno di trentacinque anni: lo 0,05%! Il Censis traccia le rotte dei migranti del sapere. Secondo le stime del Rapporto 2007 più di 11 mila e 700 laureati hanno trovato lavoro all´estero dopo un anno. Ben 13.368 italiani qualificati si sono trasferiti negli Stati Uniti: 6.179 sono specializzati ai massimi livelli�Le capitali della ricerca internazionale non disdegnano il contributo italiano. Lo dimostrano gli esiti del bando di concorso istituito dall´ERC, il Consiglio Europeo delle Ricerche, rivolto ai giovani ricercatori entro nove anni dal dottorato. Il primo bando ha contemplato oltre novemila domande. Su 300 vincitori, 35 sono italiani, 40 tedeschi, 32 francesi e 30 inglesi. L´Italia è addirittura la prima sul podio degli eccellenti: 9 italiani contro i 7 di Regno Unito e Germania, i 6 di Francia e Spagna.(…) Ho avuto la fortuna di imbattermi in ragazzi il cui talento, provato da un curriculum già eccellente, è stato catalogato, riunito ed esposto sul web. Hanno cioè deciso di legare la storia di ciascuno e provare, con la medesima tecnica che conduce i mediocri al potere, a realizzare una linea di resistenza. Tecnicamente è una lobby: si chiama RENA, rete per l´eccellenza nazionale (www. progetto-rena. it). Conoscersi e riconoscersi, difendersi, aiutarsi. Lottare per promuovere un´idea, quella del merito, al servizio del Paese, perché anche i migliori possano trovare in Italia il riconoscimento che spesso tocca soltanto ai mediocri. Da Mumbai e da New York, da Stavanger, Bologna o Bruxelles. Le lettere che mi sono giunte aiutano a capire le difficoltà, conoscere gli sforzi e apprezzare la quantità di ingiustizie subìte. L´Italia raccolta in queste pagine è piena di affari e di sogni, di schiene piegate e di schiene dritte, di quelli che resistono e ancora ci provano."
venerdì 14 novembre 2008
lunedì 10 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
lunedì 13 ottobre 2008
la mia droga si chiama paris...woooooow!
Paris when it sizzles (1964, regia di Richard Quine, con William Holden e Audrey Hepburn)
click to see: http://www.youtube.com/watch?v=27WeoqQyP_Y
venerdì 3 ottobre 2008
...
Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già,
dentro alle notti che dal vino son bagnate,
lungo le strade da pastiglie trasformate,
dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
[...]
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già,
dentro alle notti che dal vino son bagnate,
lungo le strade da pastiglie trasformate,
dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
[...]
lunedì 29 settembre 2008
domenica 28 settembre 2008
sabato 27 settembre 2008
giovedì 25 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
lunedì 22 settembre 2008
domenica 21 settembre 2008
...sempre in miniatura...
"[...] A stupire è piuttosto il sortilegio di cui, percorrendo questo curioso libro, finiamo per cadere vittime. Dopo essere entrati nello spettacolo descritto dal racconto di Codignola e dai disegni di Abbiati, infatti, ci ritroviamo a esplorare un mondo in miniatura, ma completo in ogni sua parte: e scopriamo con una certa meraviglia di desiderare tutto, tranne l'antidoto capace di riportarci alle dimensioni usuali."
sabato 20 settembre 2008
lunedì 15 settembre 2008
lunedì 8 settembre 2008
domenica 7 settembre 2008
"Quello che conta nella fotografia è la vivacità, è sentire arrivare gli eventi, indovinarli.
Ad essere importante è lo sguardo, non la fotografia.
La memoria è molto importante, la memoria di ogni foto scattata, che scorre alla stessa velocità dell'evento.
Mentre lavori devi essere certo di non aver lasciato buchi, di aver catturato ogni cosa, perché dopo sarà troppo tardi.
I fotografi si occupano di cose che svaniscono continuamente
e quando svaniscono non c'è stratagemma che possa riportarle."
Henri Cartier Bresson in Henri Cartier Bresson. Paesaggi, Contrasto 2002
Ad essere importante è lo sguardo, non la fotografia.
La memoria è molto importante, la memoria di ogni foto scattata, che scorre alla stessa velocità dell'evento.
Mentre lavori devi essere certo di non aver lasciato buchi, di aver catturato ogni cosa, perché dopo sarà troppo tardi.
I fotografi si occupano di cose che svaniscono continuamente
e quando svaniscono non c'è stratagemma che possa riportarle."
Henri Cartier Bresson in Henri Cartier Bresson. Paesaggi, Contrasto 2002
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